Piatti invernali: le migliori ricette per affrontare il freddo
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Piatti invernali: le migliori ricette per affrontare il freddo

L’inverno richiede cibi caldi e sostanziosi; i piatti invernali, caratterizzati dalla varietà di verdure tipiche di questa stagione, si presentano spesso ricchi di gusto e molto invitanti.

Vediamo alcune proposte dalla tradizione italiana.

Zuppe e Minestre invernali

Le zuppe di legumi e cereali o le minestre di verdura sono fra i piatti più ricercati in inverno, proprio per la ricerca di qualcosa che riscaldi il più allungo possibile.

Le zuppe di legumi e cereali e i minestroni sono anche le ricette più antiche della tradizione contadina italiana. Vediamo qualche ricetta gustosa in grado di scaldare lo stomaco e deliziare i sensi!

Acquacotta

L’acquacotta è una ricetta antica, proveniente dalla cucina povera della maremma. Come la maggior parte delle zuppe e delle minestre, la sua origine è umile, ma si presenta bene all’occhio, con un sapore molto intenso.

Gli ingredienti base sono:

  • Pomodori pelati o passata di pomodoro
  • coste di sedano
  • pane toscano raffermo
  • cipolle dorate
  • acqua
  • carote
  • patate
  • uova basilico fresco pecorino grattugiato
  • olio extravergine d’oliva
  • sale e pepe

La ricetta è costituita da una base di brodo vegetale (una carota, mezza cipolla e una patata) e una di verdure (cipolle, sedano e pomodori); le verdure si fanno appassire dolcemente nel brodo vegetale e solo quando la cipolla è cotta si aggiungono i pelati schiacciandoli dolcemente. Si aggiungono anche le verdure del brodo vegetale. Raggiunta una consistenza morbida e non troppo brodosa, si aggiungono le uova lasciandole intere sulla zuppa. Si presenta adagiata su fette di pane raffermo e spolverata con pecorino toscano.

Zuppa di fagioli alla Veneta

La zuppa di fagioli è un piatto molto apprezzato e riprodotto in varie regioni italiane, ma la ricetta tradizionale veneta è sicuramente la più nota.

Si tratta di una ricetta molto ricca, tipica della cucina veneta, regione dove fa abbastanza freddo in inverno. Questa zuppa scalda e allo stesso tempo inebria con i suoi profumi di pancetta, spezie e verdure.

La zuppa di fagioli si prepara con fagioli secchi, cipolle patate, carote, aglio, brodo vegetale, pane raffermo, pancetta, olio extravergine d’oliva, rosmarino, prezzemolo, alloro, salvia sale, formaggio grattugiato.

Ribollita

È un’altra zuppa tipica della tradizione toscana; forse la più famosa. Il suo nome curioso deriva dall’usanza di preparare la zuppa la sera del venerdì, giorno di magro per poi ribollirla il sabato a pranzo.

Si tratta anche questa di una zuppa contadina, preparata con verdure tipiche della stagione invernale come: cavolo nero, fagioli cannellini, pane toscano raffermo, verza, bietole, patate piccole, pomodori pelati, cipolla grande, carote, costa di sedano, rosmarino, timo fresco, brodo vegetale, olio extravergine, sale.

Anche in questo caso il pane raffermo toscano rappresenta un ingrediente base; pertanto, la zuppa dovrà essere servita adagiandola su pane raffermo.

Brodetto di pesce

Il brodetto di pesce è un tipico piatto della costa adriatica, in particolare delle zone di Fano, nelle Marche. È fra i piatti invernali più saporiti e prelibati grazie alle varietà di pesci che vengono utilizzate nella preparazione.

I pesci tradizionali sono: vongole, merluzzo, calamari, cipolla, coda di rospo e mazzancolle. A questi si devono aggiungere altri ingredienti base nella preparazione di zuppe e minestre, come: aglio, cipolla, pomodorini, pane toscano e prezzemolo.

Pappa al pomodoro

La pappa al pomodoro è un’altra zuppa toscana molto saporita e semplice da preparare; è leggermente somigliante all’acquacotta, ma si prepara senza le verdure e l’uovo. La base di questa zuppa è appunto il pomodoro esaltato dal profumo degli aromi, quali, aglio e basilico; condita, poi, con la delicatezza dell’olio extravergine d’oliva.

Inutile aggiungere che va servita sul pane toscano raffermo.

Minestrone

Chiudiamo la sezione zuppe, con uno dei piatti invernali più tipici e amati in tutta Italia: il minestrone di verdura. Questa gustosa pietanza non ha una ricetta vera e propria che predomini, perché ogni famiglia contadina l’ha sempre preparata con le verdure che aveva a disposizione.

Solitamente alla base del minestrone c’è il soffritto di sedano, carote e cipolle. A queste si aggiungono legumi, patate e verdure, sommerse dal brodo e cotte a fuoco lento.

Paste e altri piatti invernali tipici

La pasta è la pietanza italiana per eccellenza, pertanto, si mangia sia in estate, che in inverno. Le paste più tipiche da mangiare in inverno sono quelle più sostanziose, in certi casi accompagnate anche da brodo. Poi ci sono piatti che sono nati dagli avanzi delle case umili, che messi insieme compongono impasti da condire, molto simili alla pasta.

Vediamo qualche esempio.

Tortellini in brodo

I tortellini in brodo sono fra i piatti più consumati dagli italiani nella stagione invernale. Sono un piatto di tradizione bolognese, ma si cucinano in tutta Italia.

Si tratta di una pasta ripiena di carne e salumi, con parmigiano, sale, uovo e noce moscata. Solitamente la carne usata nella tradizione è la lombata di maiale con mortadella e prosciutto di parma. Certe versioni emiliane li propongono con il cappone, al posto del maiale.

Il brodo della tradizione è leggero e vegetale, ma si può sempre affidarsi alla propria fantasia. I tortellini emiliani vengono anche proposti in versione panna e prosciutto. Questo è un piatto molto saporito e sostanzioso da mangiare in inverno, ma può essere gustato in qualsiasi stagione.

Pasta e fagioli

La pasta e fagioli è un’atro piatto che si perde nella tradizione italiana. Molte regioni ne rivendicano la paternità, in particolare la Campania e il veneto. Esistono infatti alcune varianti della ricetta a seconda della zona di provenienza e tutte fanno onore ad uno dei piatti invernali più amati.

La pasta e fagioli alla napoletana è particolarmente saporita, grazie all’aggiunta della cotenna di suino e si caratterizza per l’utilizzo della pasta mista (pasta avanzata) e i fagioli cannellini.

La veneta, invece, predilige l’utilizzo del lardo, al posto della cotica e i borlotti, al posto dei cannellini. In questa versione, invece, della pasta mista, si tendono a preferire i dadini o le tagliatelle spezzettate.

Zuppa imperiale Emiliana

La zuppa imperiale non è una zuppa, come potrebbe sembrare dal nome, ma un piatto molto simile alla pasta in brodo. Si prepara creando una sorta di focaccia di semolino, burro, uova, parmigiano e noce moscata che si fa cuocere in forno. Questa viene poi tagliata a cubetti e immersa nel brodo caldo, solitamente di carne, ma com per i tortellini, la scelta è libera.

Canederli trentini

Anche i canederli, come la zuppa imperiale, sono un piatto invernale che non appartiene alla categoria pasta, ma tuttavia, la ricorda.

Si tratta di un piatto di origine tedesca, ma che si sono profondamente radicati nella cucina altoatesina e recentemente si sono diffusi in tutta Italia. Il piatto tipico invernale consiste in delle palle abbastanza grandi (4 o 6 cm) di pane raffermo, impastate con latte e uova, solitamente insaporite con l’aggiunta di speck (o pancetta); oppure formaggio, spinaci o fegato, con prezzemolo e farina.

Le palle vengono cotte in acqua salata, proprio come la pasta e conditi con burro fuso come i ravioli o i casoncelli bergamaschi. Si possono arricchire con una spolverata di formaggio grattato.

Pastina in brodo

Concludiamo con il più classico dei piatti invernali: la pastina in brodo. Questo è il piatto invernale più semplice e anche il più consumato in verno, insieme ai tortellini. Proprio perché si può preparare in 5 minuti e godere di un sapore leggero che riscalda stomaco e cuore.

Si prepara un brodo vegetale e una volta che inizia a bollire si butta la pastina all’uovo; la pasta più usata somiglia molto al riso per dimensioni e forma. Si possono usare anche i cubetti o le stelline.

Si serve con un po’ di formaggio grattugiato.

Secondi Invernali tradizionali

I secondi piatti che si possono preparare in inverno sono davvero tantissimi, anche perché tranne le insalate e le torte di verdura, quasi tutto viene cotto e servito caldo. Qui proponiamo tre piatti della tradizione italiana che ricordano immediatamente l’inverno, per la cottura in umido.

Spezzatino, brasato e stufato

Questi tre piatti da sempre mandano in tilt chi non è ferrato nella cucina; distinguerli per qualcuno può non essere immediato. Infatti, in tutti e tre i piatti la carne selezionata è di manzo.

Sostanzialmente la differenza fra lo spezzatino e le altre due pietanze è appunto che nel primo la carne viene spezzettata prima di essere cotta. Nel brasato e nello stufato, invece, ci sono du precotture della carne un po’ diverse: il brasato deriva da “braciato”, cioè significa che la carne è stata cotta sulla brace.

Lo stufato, invece, rimanda all’antica tradizione della cottura dei cibi sulla stufa. Tutte e tre le ricette, però, sono accomunate dalla cottura finale in umido della carne, alla quale si aggiungono patate e altre verdure. Solitamente le predilette sono: patate, sedano, carote cipolle e spezie. Nello stufato si fa marinare la carne nel vino rosso, prima di cuocerla.

Nella tradizione ligure, lo stufato si fa con il pesce, sostanzialmente assomiglia molto a una zuppa di pesce, alla quale si aggiungono: pomodori e crostini di pane.

Baccalà alla vicentina

Il baccalà alla Vicentina è la ricetta più utilizzata per la cottura del baccalà. Solitamente viene servito con la polenta, un altro piatto molto sostanzioso e consumato in inverno.

La ricetta consiste nel far rosolare il baccalà già ammollato e rotolato nella farina, in un soffritto di cipolla, olio d’oliva, acciughe e prezzemolo tritato. Una volta che il pesce ha rosolato per bene si deve aggiungere il latte, il formaggio grattugiato, sale e pepe. In fine si completa la ricetta con un filo d’olio e si lascia cuocere lentamente con il tegame coperto per almeno 3 ore.

Polenta, regina dei piatti invernali

La polenta è un piatto molto consumato nella tradizione contadina e rurale italiana, in varie regioni d’Italia. La polenta può accompagnare moltissimi piatti: dal pesce, alla selvaggina, alla carne bianca, alla salsiccia o ai funghi.

Viene particolarmente esaltata dai piatti cotti con il sugo di pomodoro, ma si accompagna bene a qualsiasi piatto in umido. Può essere consumata calda e fumante o solida, tagliata a fette e abbrustolita nel forno, come nella tradizione veneta.

Molto amata, nella tradizione bergamasca è la polenta taragna. Questa ricetta valtellinese utilizza farine miste oltre al mais, come quella di grano saraceno. Si aggiungono, poi, burro e formaggio fuso tipico bergamasco. La scelta del formaggio varia a seconda dei gusti, ma i più usati sono: branzi e il Valtellina Casera DOP.