26 Aprile 2024

La Grande Cucina

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Rasmus Munk :l’opera d’arte totale in cucina

Rasmus Munk

Rasmus Munk è uno degli chef stellati più interessanti nel panorama culinario europeo. Il suo ristorante, l’Alchemist è un covo di sperimentazione dell’arte del cucinare, dove si mescolano sapori e profumi a esperienze sensoriali che fanno vivere l’esperienza culinaria come una vera opera d’arte totale.

Rasmus Munk, l’arte di sperimentare

Lo chef danese, Rasmus Munk apre il suo primo ristorante a Copenaghen nel 2015. Da subito attira l’attenzione degli esperti per una cucina tutt’altro che semplice, definita al confine della haute cuisine.

Nonostante il successo non tardi ad arrivare e gli affari prendano una buona piega, la giovane promessa non si ferma e pensa ad un progetto più grande: la cucina non deve limitarsi ai soli tre sensi di vista, gusto e olfatto, ma deve andare oltre coinvolgendo il commensale in un esperienza unica, al pari di una vera performance.

Nasce così, nel 2019, l’Alchemist, ristorante sorto all’interno di uno dei vecchi edifici appartenenti al Danish Royal Theatre, ormai in disuso da diversi anni. Si trotta di un luogo maestoso, di 2.200 metri quadrati, situato nell’area portuale di Refshaleve, dagli arredamenti sontuosi e moderni allo stesso tempo.

Proprio la conformazione singolare dell’edificio colpì all’istante la fantasia di Rasmus Munk che lo ritenne perfetto per portare avanti il suo progetto: offrire agli ospiti un’esperienza diversa, dove arte e cibo fossero protagonisti di una vera azione drammaturgica.

Concetto di alta cucina e opera d’arte totale

L’idea di cucina dell’Alchemist si differenzia da qualsiasi idea legata alla sperimentazione, ma si accosta piuttosto ad un ‘esperienza unica e sensoriale. Lo stesso giovane chef Rasmus Munk la definisce una cucina Olistica; gli obiettivi sono trasversali, partono dalla possibilità di riscoprire gli aspetti emozionali, esperienziali ed artistici della gastronomia; ma guardando alla diffusione della cultura del cibo, guardando al valore etico e di responsabilità sociale legata al food.

L’alchemist è un ristorante-teatro dove all’interno si può assistere ad Happening della cucina, ma allo stesso tempo si apre alle responsabilità della qualità delle materie prime: si promuovono ingredienti a km 0, educazione alimentare e la ricerca attraverso il laboratorio gastronomico.

Questo è il ruolo del T Aeste Lab, struttura satellite che opera nel ristorante, raccogliendo il meglio della tradizione e migliorare la cultura danese. L’idea è quela di sviluppare materiale didattico destinato all’infanzia; in stretta collaborazione con le Università e altri attori del settore alimentare.

L’opera d’arte totale di Wagner nell’ambiente culinario

Quando si parla dell’Alchemist si accosta il ristorante di Rasmus Munk all’opera d’arte totale di Wagner, ma come si può riprodurre l’opera d’arte totale in cucina? Rasmus Munk ha da sempre avuto chiaro questo concetto.

Il menu del locale si compone di 50 portate, per una cena che dura 4 ore e viene suddivisa in 5 atti, come un vero e proprio spettacolo. Non a caso, oltre ai 30 cuochi che lavorano all’Alchhemist, è residente anche una compagnia di attori.

L’obiettivo è quello di stimolare tutti i sensi presenti negli ospiti: si gioca con i sapori, mantenendo centrale la sperimentazione intorno ai capi saldi della cucina danese, come Ferran Adrià, ma si creano effetti sonori e luminosi, attraverso l’intrattenimento che si abbinano perfettamente alle consistenze e all’estetica delle portate.

Oltre agli artisti, sono parte del lavoro: ingegneri del suono, designer 3D e scenografi. La cena-spettacolo si svolge sotto una Cupola planetario di 8 metri; qui gli ospiti sono immersi in scenari naturalistici che vengono proiettati sulle pareti. Meduse fluttuanti e un’aurora boreale ricreata a Led sono alcune delle immagini che appaiono agli occhi degli spettatori-commensali.

In alcuni casi i commensali sono invitati a mangiare bendati per acuire i sensi gustativi e olfattivi.

La chiusura dello spettacolo è affidata a una cerimonia del tè, da sorbire sotto al cielo dorato immaginato da Enzo Catallani.

Guarda il video sull’esperienza culinaria e spettacolare dell’Alchemist di Rasmus Munk.

L’Alchemist si conferma al primo posto per OAD 2022

La rivista di settore più autorevole, l’Opinionated about dining (OAD) ha proclamato per la seconda volta l’Alchemist come numero uno dei ristoranti di alta categoria.

Il blog è stato fondato nel 2003 dall’eclettico Steve Plotnicki e con vent’anni di lavoro si attesta come un sistema di valutazione sofisticato e altamente competente. Proprio per questo il verdetto sull’Alchemist è di estrema importanza.

L’Alchemist si attesta il primo posto al livello mondiale, grazie alla ricerca e alla qualità non solo al livello culinario ma come idea di spettacolo sensoriale, capace di trascinare all’interno di un’esperienza unica i propri ospiti.